Salute e sanità

Salute di genere e Comunicazione Generativa

Da un evento di Public Engagement alla pubblicazione di un volume collettaneo e un ecosistema online
per generare nuove progettualità
di Marta Guarducci | 10 09 2024

Di cosa parliamo in questo articolo?

È online il primo Percorso In-Formativo dedicato alla Salute di genere che il Centro Ricerche sAu ha sviluppato a seguito della pubblicazione del volume “Eva, Adamo e l’albero della conoscenza” (Tarka, 2024): attraverso l’Ambiente Integrato Atque, le ricercatrici e i ricercatori di sAu hanno realizzato un ecosistema di contenuti online per approfondire i temi affrontati nel libro cartaceo e, soprattutto, favorire nuove progettualità che promuovano la Salute di genere sul territorio. 

Il libro è stato presentato l’8 marzo 2024 durante l’evento “Le differenze che fanno la differenza. Una strategia di Comunicazione Generativa per promuovere la salute di genere sul territorio”. Si è trattato di un evento pubblico, organizzato dal Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica (DMSC) dell’Università di Firenze, dal Dipartimento di Scienze della Salute, dal Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (NEUROFARBA), dal Dipartimento di Scienze Biomediche, Sperimentali e Cliniche “Mario Serio”, oltre che dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi e dal Centro Ricerche sAu. Un momento importante per riflettere sulla Salute di genere come strumento di personalizzazione delle cure.

Ambito di Intervento

Salute e Sanità

Il Centro Ricerche sAu contribuisce all’Ambito di Intervento attivando una ricerca dedicata alla comunicazione della Salute di genere, che indaghi punti di forza e criticità degli attuali modelli comunicativi, con l’obiettivo di ridefinire, a partire dal genere femminile, una nuova idea di “personalizzazione delle cure”.

Il Percorso In-Formativo “Comunicare la Salute di Genere”

Una strategia per valorizzare i contenuti del volume “Eva, Adamo e l’albero della conoscenza”

Dal luglio 2024 è online il Percorso In-Formativo “Comunicare la Salute di Genere”, ideato, progettato e realizzato dal Centro Ricerche sAu per valorizzare la pubblicazione del volume “Eva, Adamo e l’albero della conoscenza”. La salute di genere come strumento di cura personalizzata” (Tarka 2024), curato dalla Professoressa Rossella Marcucci e dalla Dottoressa Viola Davini.

Il volume è pubblicato all’interno di “sAu Community”, la collana editoriale diretta dal Prof. Luca Toschi che pubblica libri cartacei arricchiti da un ecosistema di contenuti digitali – grazie ad un’applicazione dell’Ambiente Integrato “Atque”-, con l’obiettivo di mettere a disposizione di chi collabora nei progetti di ricerca elementi di conoscenza aggiuntivi per approfondire i temi trattati in ciascun libro e avviare ulteriori occasioni di riflessione e ricerca, oltre che nuovi progetti, iniziative o pubblicazioni.

La conoscenza raccolta con il Percorso In-Formativo ha come scopo quella di avviare un confronto con la cittadinanza, anche portando alla luce le incertezze o i dati incompleti che, tuttavia, possono rivelarsi uno stimolo per continuare insieme a fare ricerca.

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Percorso In-Formativo
“Comunicare la Salute di genere”

Nell’Academy di “Salute e sanità”, il Centro Ricerche sAu ha attivato un Percorso In-Formativo dedicato alla comunicazione della Salute di genere

“Eva, Adamo e l’albero della conoscenza”: un libro che non è (solo) un libro

Ad aprile 2024 è stato pubblicato il volume “Eva, Adamo e l’albero della conoscenza. La salute di genere come strumento di cura personalizzata”, un contributo importante alla comprensione e alla promozione di una medicina sempre più equa e inclusiva: parlare di Salute di genere non significa minimizzare l’impatto del genere sulla salute degli uomini, quanto sanare una gigantesca ingiustizia storica che ha visto la medicina e la ricerca basarsi esclusivamente sul maschile.

La pubblicazione ha visto il coinvolgimento di ottanta ricercatori, ricercatrici, professionisti e professioniste nella scrittura di oltre 30 capitoli dedicati alla comunicazione della Salute di genere, alla presentazione delle principali evidenze scientifiche sulle differenze di sesso e di genere nelle diverse aree biomediche, come anche sul ruolo delle donne nelle professioni sanitarie. 

Ogni capitolo fornisce dati scientifici e indicazioni operative su come promuovere la Salute di genere per sensibilizzare la popolazione, formare il personale medico-sanitario, migliorare la prevenzione e supportare lo sviluppo di una medicina sempre più personalizzata nella diagnosi, nel trattamento e nella risposta alle terapie. 

Il volume ha il merito di voler essere divulgativo: se l’autorevolezza delle evidenze scientifiche è una premessa  fondamentale per garantire equità nell’accesso alla prevenzione e alle cure, è altrettanto importante che il ruolo di coloro che traggono beneficio dai progressi della ricerca sia adeguatamente riconosciuto. È questa la sfida della comunicazione della Salute di genere, che deve poter generare conoscenza stabilendo un nesso tra il mondo della ricerca, dell’innovazione (scientia) e quello di persone comuni, imprese, associazioni, istituzioni (usus) che sono i beneficiari della ricerca stessa.

Lo scopo del volume, infatti, consiste nell’attivare un ambiente di comunicazione finalizzato a una maggiore cooperazione tra il sapere scientifico e i bisogni di salute della cittadinanza. 

In che modo? Attraverso la realizzazione di progetti di comunicazione che possano promuovere la salute sul territorio, migliorare la prevenzione e garantire un accesso più equo ai servizi sanitari. Si tratta di un impegno sociale che prende le distanze da una vecchia idea che vede la comunicazione come trasmissione di contenuti, per sperimentare una pratica comunicativa – ispirata al paradigma della Comunicazione Generativa – mirata a generare comunità di interessi e valori. Comunità dove soggetti diversi, nella distinzione dei ruoli, delle rispettive competenze e conoscenze, collaborano per raggiungere un “bene comune”.

Un libro nato da un’iniziativa di Public Engagement: l’evento “Le differenze che fanno la differenza”

Il volume è stato presentato pubblicamente durante l’evento “Le differenze che fanno la differenza” (svoltosi l’8 marzo 2024), con il quale il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica (DMSC) dell’Università di Firenze ha deciso di coinvolgere gli altri Dipartimenti dell’area biomedica e di aprire le porte alla cittadinanza per rendere accessibili i contenuti medico-scientifici a tutti coloro che sul territorio promuovono la salute e che sono interessati a tali tematiche. 

Si tratta di un’iniziativa che rientra a pieno titolo nel Public Engagement, ovvero quell’insieme di attività organizzate dall’Ateneo fiorentino e dalle sue strutture indirizzate a un pubblico indifferenziato, non accademico, mantenendo un obiettivo principalmente divulgativo e di azione collettiva con valore educativo, culturale e di sviluppo della società.

L’evento di presentazione si è sviluppato in due momenti distinti quanto fortemente intrecciati fra loro: durante la mattinata sono intervenute/i i/le rappresentati delle organizzazioni partner e le autrici e gli autori che hanno collaborato al volume “Eva, Adamo e l’albero della conoscenza”.

Gli interventi hanno evidenziato come oggi dovremmo parlare di una salute “genere-specifica”, ovvero che chiarisca quali sono le evidenze scientifiche che riguardano le differenziazioni per età, genere, profilo socio-culturale e non solo. Individuare e far emergere queste differenze è sempre più urgente per un modello di personalizzazione delle cure che possa creare un sistema più equo per il loro accesso. La maggior parte degli interventi, dunque, sono andati al cuore del problema della comunicazione fra coloro che si impegnano a offrire il miglior servizio possibile e coloro che hanno necessità di fruirne, riconoscendo a questi ultimi un ruolo importantissimo nell’individualizzazione della cura, ma anche della prevenzione. La Salute di genere, infatti, rappresenta uno strumento di personalizzazione della cura che ha bisogno di una comunicazione in grado di generare conoscenza per valorizzare le differenze di genere grazie al coinvolgimento di tutta la cittadinanza in percorsi di prevenzione, diagnosi e cura sulla base delle caratteristiche specifiche di ciascun paziente. È proprio questa convinzione che ha portato, nel pomeriggio dell’8 marzo 2024, all’organizzazione di quattro Tavoli di co-progettazione per affrontare il nodo della comunicazione della Salute di genere.

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I Tavoli di co-progettazione dell’evento: formazione, ricerca, scuola e comunicazione

In conclusione dell’evento “Le differenze che fanno la differenza” si sono tenuti quattro Tavoli di co-progettazione, partecipati, che hanno visto convergere l’impegno di tutti i Dipartimenti dell’Area biomedica dell’Università di Firenze, in stretta collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, mettendo in evidenza come sia necessario creare sinergie – valorizzando la transdisciplinarietà – per lavorare nell’ambito del Public Engagement e così mettere in atto iniziative di promozione della salute sul territorio.

Il primo Tavolo, dedicato al mondo universitario per riflettere sui temi della formazione e della ricerca, è stato coordinato dalle professoresse Betti Giusti (Presidente della Scuola di Scienze della Salute Umana, Università di Firenze), Daniela Massi (Coordinatrice del Master in Salute e Medicina di Genere presso il Dipartimento di Scienze della Salute, Università di Firenze) e Linda Vignozzi (Coordinatrice del Centro di ricerca/innovazione e coordinamento aziendale per la Salute e Medicina di genere, Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi). Dal lavoro di questo primo Tavolo, che ha visto il coinvolgimento di referenti istituzionali dei corsi di laurea e del mondo della ricerca biomedica, è emerso quanto oggi sia indispensabile aggiornare i curricula dei corsi di laurea in Medicina e delle professioni sanitarie, ponendo attenzione a valorizzare la visione “di genere”. 

I partecipanti al secondo Tavolo, dedicato al mondo della scuola e coordinato dalla professoressa Barbara Colombini (Professoressa di Fisiologia, Università di Firenze) e dal professor Francesco Liotta (Coordinatore del Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Università di Firenze), hanno sottolineato la necessità di istituire nelle scuole progetti sulla comunicazione della Salute di genere che non siano eventi sporadici ma che possano costituire parte integrante, strutturata, dei curricula formativi.

 

La discussione del terzo Tavolo, invece, si è animata attorno al tema della formazione continua nelle professioni sanitarie ed è stata coordinata dalla professoressa Chiara Adembri (Presidente del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, Università di Firenze), della dottoressa Paola d’Onofrio (Presidente del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità, Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi) e della dottoressa Lucia Toscani (Coordinatrice della commissione pari opportunità dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri, Provincia di Firenze). Tra le varie proposte del Tavolo, è stata discussa la necessità di un coordinamento tra i tanti eventi formativi promossi nell’ambito per sintetizzare delle linee guida dedicate alla comunicazione della Salute di genere soprattutto nella formazione ai professionisti e alle professioniste.

Infine, il quarto Tavolo si è incentrato sulla comunicazione istituzionale e sul mondo dei media, con il coordinamento della dottoressa Maria Antonietta Cruciata (Direttrice UO Comunicazione, Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi), della professoressa Donatella Lippi (Professoressa Ordinaria di Storia della Medicina, Università di Firenze) e del professor Luca Toschi (Direttore del Centro Ricerche sAu). La discussione si è concentrata sul ruolo che possono svolgere i professionisti dell’informazione e dei media nella comunicazione dei contenuti medici-scientifici per portare all’attenzione della cittadinanza queste tematiche.  

Una sperimentazione di Scrittura Generativa

In conclusione,  nei mesi immediatamente successivi all’evento “Le differenze che fanno la differenza”, il Centro Ricerche sAu si è impegnato nella costruzione dell’ecosistema online anche alla luce di quanto emerso dall’ascolto dei portatori di interesse nell’evento dell’8 marzo, per realizzare un percorso di costruzione di comunità interessate a sviluppare progettualità nuove a partire dai contenuti del volume.  

Sta in questo il senso della sperimentazione di Scrittura Generativa avviata durante la stesura del volume, quando è stato realizzato un processo collaborativo che ha permesso a ogni soggetto coinvolto di contribuire alla costruzione di un testo generato dalla massima valorizzazione, integrazione e inclusività. Fondamentale, dunque, è stata la scelta delle tematiche nella fase di progettazione del volume, grazie al lavoro di un Comitato Tecnico Scientifico, composto da esperti di riconosciuta autorevolezza, che, per ciascuna tematica ha individuato un/una esperto/a. Questo/a, a sua volta, ha esteso il lavoro all’interno della propria équipe o del proprio gruppo di ricerca stimolando, attraverso la scrittura, la creazione e la diffusione di un dialogo continuo su temi rilevanti per la salute e il benessere di tutte le persone.

Da qui il vero elemento generativo di tutto il processo: il tentativo di rendere i contenuti scientifici accessibili a una vasta platea di lettori e lettrici, esperti e non, al fine di avviare un dialogo con tutti i portatori di interesse per dare importanza alla diversità come valore per contrastare la malattia e potenziare la relazione tra medici, pazienti, servizi e cittadinanza.

Gli altri contributi dell’Ambito di Intervento “Salute e sanità”

La medicina di genere. Da atto di giustizia a fondamentale contributo per la personalizzazione della cura

Speciale online realizzato dal Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze, in collaborazione con il Centro Ricerche sAu, per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Comunicare la Medicina di Genere

Attraverso le parole della Professoressa Rossella Marcucci,  capiamo quali potrebbero essere i benefici che otterremmo, in termini di prevenzione, curando la comunicazione della Medicina di Genere, coinvolgendo le donne, il personale medico-sanitario, il mondo della scuola e del Terzo Settore.

Dalla malattia al malato, una medicina e una ricerca sempre più personalizzate

Attraverso le parole del Professor Francesco Annunziato si fa il punto sulla necessità di sperimentare modalità nuove di public engagement per promuovere un modello di ricerca biomedica e di una medicina sempre più personalizzate.

Autore

Marta Guarducci

Collaboratrice presso Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS, borsista di Ricerca in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Firenze.