Recensione

Paesaggi terapeutici per la cura della città (e delle persone)

di Eugenio Pandolfini | 22 09 2023

La città e i suoi paesaggi sono i luoghi che abitiamo, nei quali viviamo. Sono il nostro habitat. Esistono luoghi nei quali si vive bene, e luoghi nei quali vivere è difficile, sia dal punto di vista psicologico che fisico.

Il libro 40 parole per la cura della città recupera i risultati del progetto PRIN (2015) dal titolo La città come cura e la cura della città, con il quale un gruppo di ricerca transdisciplinare (architetti, paesaggisti, esperti di trasporto urbano, biologi, medici e sociologi) ha approfondito la relazione tra spazi urbani e benessere, a partire da un’idea di salute complessa e integrata da aspetti che vanno dal sociale al culturale, dal biologico allo psicologico. I risultati della riflessione teorica e del lavoro sui casi studio (nelle città di Roma, Venezia e Napoli) contribuiscono a portare avanti la discussione sulla natura della città e, più in generale, del paesaggio.

L’apporto che le curatrici del volume – Alessandra Criconia, Isotta Cortesi, Anna Giovanelli – apportano a questo articolato filone del dibattito contemporaneo è duplice.

Il libro

40 parole per la cura della città

Lessico dei paesaggi della salute

40 parole

Curatori: Alessandra Criconia, Isotta Cortesi, Anna Giovanelli

Anno: 2023

Editore: Quodlibet

Luogo di pubblicazione: Macerata

Da un lato, infatti, le curatrici inquadrano la città come «luogo di vita», «habitat di biodiversità», riconoscendo nella strutture delle nostre città, nella qualità degli spazi e dei paesaggi urbani che attraversiamo importanti elementi di relazione, che contribuiscono – se opportunamente riconosciuti, compresi e agiti – a influenzare i comportamenti dei cittadini, e a determinare ambienti, situazioni, condizioni (o meno) di benessere. Identificando quindi città e paesaggi non come oggetti, non come i substrati sui quali si svolgono le attività dell’uomo ma piuttosto come soggetti attivi (potremmo dire: organismi viventi?) che giocano un ruolo determinante nell’orientare la nostra esperienza quotidiana, con ricadute trasversali a diverse sfere, tra le quali quella fisica, biologica, sociale, culturale, medica.
Dall’altro lato, ancora più interessante, è la struttura stessa del libro a presentare un tema di discussione importante: l’idea di proporre «un piccolo thesaurus di parole […] che, intrecciando i saperi (dell’architettura, del paesaggio, della sociologia, della medicina) tracciano una mappa di relazioni e definiscono possibili azioni di rigenerazione e conversione ecologica dei luoghi e degli spazi pubblici della città» ci fa capire, al di là del fine squisitamente operativo del volume in questione, come uno dei temi che il volume affronta sia quello dell’analfabetismo. Analfabetismo urbano, ma anche paesaggistico.

Il volume, infatti, si configura come un «trésor de mots», che raccoglie 40 parole e 9 temi trattati da attori vari, oltre a 40 immagini evocative – opera di Giovanna Buccino – che tentano di ricostruire un terreno comune su questioni trasversali al dibattito sociologico e architettonico ma anche a quello sulla condizione urbana di questi nostri anni. In un contesto, come quello attuale, nel quale il cittadino medio, i non addetti ai lavori, hanno perso da tempo le lenti per leggere (nel senso di analizzare, comprendere) la complessità del tessuto urbano, la salute di un paesaggio rurale, la corretta organizzazione di uno spazio pubblico.

In altre parole, il volume parte da un’appassionante spunto di ricerca – esistono luoghi, parti della città, paesaggi che sono in grado di curare, o quanto meno di garantire il benessere alle persone che li abitano – e lo approfondisce accompagnando il lettore un percorso di alfabetizzazione sulle parole e sui temi necessari per comprendere meglio i luoghi della città, i suoi paesaggi. Attraverso le parole e i temi il volume costruisce una mappa, che aiuta il lettore a orientarsi in una nuova idea di città, a compiere il salto per andare oltre una lettura superficiale e considerare le ricadute di ambito progressivamente più complesso (sociale, biologico, medico) che un certo tipo di città può garantire. E la mappa si costruisce progressivamente: non a caso la presentazione di ogni parola che costituisce il thesaurus si basa quasi sempre su una contestualizzazione che la avvicina al lettore non specializzato.

Se partiamo dai «paesaggi terapeutici» di Vito Cappiello, per esempio, l’autore introduce in maniera stringata ed efficace in che senso il paesaggio possa avere a che fare con una qualsiasi terapia, riportando che il «paesaggio, sinonimo di giardino, appare immediatamente elemento salutare, terapeutico o nostalgico. È “forma simbolica” con profondi aspetti religiosi, culturali, sociali, etici, estetici, psichici, produttivi, che variano nelle varie epoche». Per poi approfondire – in termini sicuramente più complessi – come negli ultimi anni il progetto del paesaggio ha riguardato anche anche alcuni «paesaggi speciali (terapeutici) finalizzati a risolvere, o alleviare, deficit presenti in particolari condizioni, o periodi della vita umana», presentando poi esempi e casi di studio.

In conclusione, non si può che apprezzare un volume che tenta di ricostruire quei ponti tra la ricerca (scientia) e l’esperienza di luoghi, spazi e paesaggi (usus) che tutti noi affrontiamo quotidianamente. Obiettivo che dovrebbe essere comune a tutti coloro che studiano, si occupano, fanno ricerca su temi di interesse comune come quelli che afferiscono alle scienze umane e alle scienze che modellano i nostri ambiti di vita.

Ambito di Intervento

Cultura e Società

Il Centro Ricerche sAu porta avanti progetti di ricerca basati su un’idea di conoscenza non egemonica ma come costruzione di un bene comune. Frutto, cioè, di collaborazione e cooperazione fra ambiti socio-culturali ed economici fino ad oggi tenuti rigorosamente distinti, quanto strategicamente gerarchizzati.
La recensione è a cura di

Eugenio Pandolfini

Ph.D., Ricercatore e socio fondatore del Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS. Ricercatore a tempo Determinato di tipo A del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze