Recensione
di Marta Guarducci | 24 01 2024
«Artificial intelligence (AI) increasingly affects us all. Though AI has been around for years, capabilities once hardly imaginable have been emerging at a rapid, unprecedented pace» (p. 2).
Con queste parole si apre il rapporto intermedio dell’Organo consultivo sull’AI, attivato dal Segretario generale delle Nazioni Unite nel mese di ottobre 2023 con l’obiettivo di fare chiarezza sui rischi e le opportunità dell’Intelligenza Artificiale, oltre che per sostenere gli sforzi della Comunità Internazionale nel governare lo sviluppo di tale fenomeno.
Il rapporto intermedio, infatti, individua una serie di elementi chiave che dovrebbero guidare la governance globale dell’AI. Tra questi figurano la centralità dei dati – in quanto la governance dell’AI non dovrebbe mai essere separata da quella riguardante i dati comuni – e la centralità dell’interesse pubblico, come elemento guida per tutte quelle aziende che sviluppano, distribuiscono ed esercitano un controllo sull’AI.
Il report
Governing AI for Humanity
Autore: Organo consultivo sull’Intelligenza Artificiale
Anno: 2023
Tuttavia, il senso di urgenza legato al bisogno di governance che emerge dal report è inquadrato all’interno di una dimensione più ampia in cui, accanto alla rapida crescita cui sta andando incontro oggi il fenomeno dell’AI – «from scientific discoveries that expand the bounds of human knowledge to tools that optimize finite resources and assist us in everyday tasks» (p. 1) – nascono interrogativi su quali siano i valori fondamentali che orientano gli interessi alla base del fenomeno. Per garantire, cioè, che tutta l’umanità possa usufruire dei suoi benefici e che gli impatti dirompenti siano affrontati e gestiti.
Il Centro Ricerche sAu porta avanti una ricerca per contribuire a ideare, progettare e realizzare tecnologie che facciano perno sulla creatività umana.
2030 Digital Decade
della Commissione Europea
Secondo il 2030 Digital Decade le persone e i loro diritti sono la chiave per un’Europa digitale.
Per questo, nella misura in cui l’Intelligenza Artificiale impatta sulle vite di tutti – sul nostro modo di lavorare, di socializzare -, il report suggerisce che «All citizens, including those in the Global South, should be able to create their own opportunities, harness them, and achieve prosperity through AI. All countries, big or small, must be able to participate in AI governance» (p. 15). Il report, dunque, propone di rafforzare la governance internazionale dell’AI basandosi sul principio dell’inclusività, affinché sfruttare a pieno il potenziale dell’Intelligenza Artificiale possa significare anche incentivare una partecipazione fattuale, concreta dei cittadini al suo sviluppo e alla sua implementazione.
Non solo: il piano per la governance dell’AI non dovrebbe calare dall’alto, secondo una modalità top–down, ma, al contrario, dovrebbe arricchirsi da spunti operativi e suggerimenti da parte di chi quotidianamente è chiamato ad eseguirlo in maniera attiva e partecipata.
Ecco perché ogni cittadino/a è stato/a incoraggiato/a a fornire feedback sul rapporto intermedio entro il 31 marzo 2024, compilando l’apposito modulo accessibile alla pagina web delle Nazioni Unite dedicata al rapporto (https://www.un.org/en/ai-advisory-body). Ogni contributo sarà reso pubblico, condivisibile, e potrà essere preso in considerazione – così come altre consultazioni e ricerche condotte dalle Nazioni Unite – per lo sviluppo del rapporto finale.
Si tratta allora di una governance dell’AI che potrebbe essere definitiva non gerarchica, ma autorevole, dettata dalla volontà e dall’impegno di mettersi in ascolto delle istanze dei partecipanti e, così facendo, responsabilizzarli. Un progetto, dunque, il cui valore risulta direttamente proporzionale al valore che ogni soggetto trova nel prendervi parte.
Nei prossimi mesi i membri dell’Organo consultivo sull’AI si confronteranno – individualmente e in gruppo – con diverse parti interessate in tutto il mondo, con la speranza che questo sia solo il primo passo verso una reale apertura del processo progettuale dell’Intelligenza Artificiale a tutti i soggetti cui è stato riconosciuto un potere decisionale.
Marta Guarducci
Collaboratrice presso Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS, Borsista di Ricerca in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Firenze