La frase che dà il titolo al libro di Vaclav Smil, Professore emerito presso la facoltà di Scienze ambientali dell’Università di Manitoba, a Winnipeg in Canada, fa ricorso al buon senso di ciascuno di noi, che specialmente in periodi di crisi come quello che stiamo attraversando, cerca nell’oggettività dei numeri un appiglio a cui aggrapparsi.
E proprio fornire appigli autorevoli, documentati e contestualizzati in numerosi ambiti (dall’energia ai trasporti, dal cibo all’ambiente), tramite le 71 brevi storie citate nel sottotitolo, è l’obiettivo di questo volume, pubblicato in Italia da Einaudi.
Alcune di queste storie sono curiose («Crescere di statura», p. 24; «Quante persone ci sono volute per costruire la Grande Piramide?», p. 35), altre specialistiche («L’invenzione dei circuiti integrati p. 126; Il terribile rapporto tra peso e carico utile delle automobili moderne», p. 205), altre ancora offrono spunti davvero interessanti per chi si occupa di comunicazione della sostenibilità.
I numeri non mentono. Brevi storie per capire il mondo
Autore: Vaclav Smil
Anno: 2023
Editore: Einaudi
Luogo di pubblicazione: Torino
Concentriamoci su queste ultime, prendendo ad esempio Un approccio realistico all’innovazione (p. 138). Il tema della relazione tra innovazione tecnologica e sostenibilità è cruciale, ma estremamente complesso (un capitolo del mio libro La sostenibilità scomunicata è centrato proprio su questa relazione).
Mentre aspettiamo un’innovazione salvifica, un deus ex machina in grado di toglierci dai guai senza compromettere il nostro stile di vita e di consumo, come ci ricorda Smil, spesso non mettiamo in pratica gli accorgimenti che già oggi ci permetterebbero di migliorare la situazione: «La mente umana ha molte predilezioni irrazionali: amiamo speculare su folli e improbabili innovazioni tecnologiche ma non possiamo prenderci la briga di risolvere problemi comuni affidandoci a soluzioni pratiche che aspettano solo di essere implementate» p. 141.
Quello di Smil è un libro utile per passare dalle opinioni ai fatti quantificabili che le possano argomentare, si veda in questo senso, per citare un tema di cui si parla spesso senza cognizione di causa, Perché le auto elettriche non sono (ancora) la grande soluzione che pensiamo p. 209.
Stando attenti a non scivolare nell’errore banale – e su questo ci mette in guardia lo stesso Smil, ad esempio lì dove parla dell’inadeguatezza del Pil (Il migliore indicatore per la qualità della vita? Provate con la mortalità infantile p. 11) – di pensare che i numeri siano neutrali e non siano invece già a monte intrisi di un progetto politico e sociale. Perché quello che misuriamo (e il modo in cui lo facciamo) indica in una certa misura gli obiettivi che ci diamo e di conseguenza le azioni che intraprendiamo per raggiungerli.
Per concludere: i numeri di sicuro non mentono, ma dobbiamo prestare attenzione che non lo faccia neanche chi i numeri li dà!
Sostenibilità quotidiana e cambiamenti climatici
Il Centro Ricerche sAu porta avanti progetti di ricerca basati sull’obiettivo di ridurre la distanza tra ciò che sappiamo – in termini di sostenibilità – e ciò che quotidianamente facciamo, a livello individuale e collettivo.
Ph.D., Ricercatore e socio fondatore del Centro Ricerche scientia Atque usus per la Comunicazione Generativa ETS.
Consulente presso Lab CfGC.