di Viola Davini | 30 11 2023
Di cosa parliamo in questo articolo?
Nell’ambito del Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari, il Centro Ricerche sAu, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze, ha organizzato il seminario “Community Engagement: The People’s Approach to Improving Health and Social Outcomes” tenuto dalla Prof.ssa Renata Schiavo il 29 settembre 2023. Si è trattato di un’occasione molto interessante per conoscere studi e progetti di comunicazione della salute che prevedono il coinvolgimento delle comunità locali nella co-progettazione dei servizi sanitari a livello internazionale.
Questo articolo ripropone i punti salienti dell’intervento: la definizione di Community Engagement; il tema dell’equità; come realizzare il Community Engagement tramite pratiche partecipative e perché scegliere il Community Engagement; Il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei servizi sanitari e la prospettiva di un cambio di paradigma comunicativo.
La Professoressa Renata Schiavo insegna presso la Columbia University ed è un’esperta riconosciuta a livello internazionale nell’ambito della comunicazione della salute e della sanità.
Definiamo il termine Community Engagement
All’inizio del suo intervento la Professoressa Schiavo ha chiarito quale sia la corretta definizione del termine ‘Community Engagement’: un processo di costruzione di comunità che conduce i diversi portatori di interesse a co-progettare azioni condivise. Questo significa che il coinvolgimento delle comunità è un processo di co-creazione di valore che ridefinisce la relazione tra mondo della ricerca, mondo degli interventi politici e sociali, mondo delle istituzioni, decisori politici e portatori di interesse sul territorio. Il Community Engagement non può esaurirsi in eventi divulgativi o incontri per informare le comunità locali oppure in mere consultazioni pubbliche in cui la cittadinanza è esclusa dai processi decisionali. In questi casi, infatti, continuano a emergere tentativi di comunicare la salute e i servizi sanitari in una logica trasmissiva e gerarchica per cui chi sa (medici, amministratori, dirigenti, politici) trasmette informazioni alla cittadinanza, considerata come un insieme di soggetti passivi. Queste modalità nascono dalla mancanza di strumenti, ma soprattutto da una mancanza di cultura della comunicazione.
Ambito di Intervento
Salute e sanità
Il Centro Ricerche sAu è da anni impegnato nella realizzazione di progetti orientati al Community Engagement con lo scopo di avviare processi generativi di conoscenza in cui aziende sanitarie, ospedaliere, associazioni, istituzioni cooperano per aumentare il livello di health literacy della cittadinanza in campo medico-scientifico.
Un elemento alla base della buona riuscita di un processo di coinvolgimento è necessariamente l’analisi dei bisogni e l’individuazione delle barriere che impediscono un accesso equo alle informazioni e ai servizi sanitari. Tenere in considerazione i fattori socio-culturali, economici e ambientali è il primo passo per definire sia campagne che politiche di promozione della salute che tengano conto dei bisogni, valori e priorità delle comunità, co-progettando le azioni in-formative con la cittadinanza, con il mondo dei media. Solo attraverso l’empowerment delle comunità e la ridefinizione del ruolo di soggetti pubblici e privati all’interno di un progetto di ‘società in salute’, a cui tutti sono chiamati a contribuire in una differenziazione di ruoli e di responsabilità, è possibile dare vita a processi di trasformazione sociale che pongano le basi per soluzioni di lungo termine. Soluzioni durature e sostenibili perché generative di un’innovazione che mette a sistema tutti i settori, da quello medico-sanitario a quello associazionistico, fino al sistema comunitario, scolastico ed educativo.
Per fare tutto questo è necessario mettere in atto modalità di ricerca e di intervento che prevedano il ruolo attivo e partecipante delle comunità attraverso tecniche specifiche che possono effettivamente dare voce alla cittadinanza, senza limitarsi alla ridefinizione dell’approccio bottom-up, ma facendo in modo che l’ascolto del percepito porti dati agli esperti, ai decisori politici, alle istituzioni per ridefinire le politiche e i servizi, coinvolgendo – già dalla fase di ideazione – coloro che solitamente sono comunemente intesi come utenti finali.
Per adottare queste modalità comunicative serve molto tempo, soprattutto quando i cittadini hanno timore, dubbi o difficoltà a fidarsi delle fonti ufficiali. In questa direzione, è necessario avviare metodi partecipativi che mettano insieme i cittadini con i medici, i dirigenti degli ospedali, i giovani e gli studenti che si stanno avvicinando al mondo della salute. Questo tipo di processo richiede sicuramente più tempo ma, avviando una progettazione a lungo termine, genera risultati molto più sostenibili e duraturi. Da questo punto di vista, i cittadini devono essere realmente coinvolti come co-progettisti delle leggi e dei servizi, sia a livello locale che come comunicatori. Questo è proprio uno degli aspetti in cui si segnala una forte vicinanza con l’applicazione del Paradigma della Comunicazione Generativa che, da anni, cerca di dare un ruolo attivo alla cittadinanza all’interno di tutti i suoi progetti.
Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari
Il Master consulenziale realizzato dal Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze in collaborazione con il Centro Ricerche sAu nasce per realizzare progetti di ricerca-azione in grado di realizzare strategie di Comunicazione Generativa che migliorino la relazione medico-pazienti-servizi sanitari.
Vuoi saperne di più?
Scopri di più sul progetto
Le modalità più diffuse citate dalla Professoressa Schiavo – community forums, community task forces, participatory media and evaluation e altre – si applicano anche nell’area della Community-Based Participatory Research (CBPR) che lei insegna anche nel corso che svolge presso la Columbia University, e che e’ incentrando sull fornire competenze a studenti a studentesse per lavorare sul “design” di progetti di ricerca con i community leaders.
Per fare tutto questo è necessario mettere in atto modalità di ricerca e di intervento che prevedano il ruolo attivo e partecipante delle comunità attraverso tecniche specifiche che possono effettivamente dare voce alla cittadinanza, senza limitarsi alla ridefinizione dell’approccio bottom-up, ma facendo in modo che l’ascolto del percepito porti dati agli esperti, ai decisori politici, alle istituzioni per ridefinire le politiche e i servizi, coinvolgendo – già dalla fase di ideazione – coloro che solitamente sono intesi come utenti finali.
Per adottare queste modalità comunicative serve molto tempo, soprattutto quando i cittadini hanno timore, dubbi o difficoltà a fidarsi delle fonti ufficiali. In questa direzione, è necessario avviare metodi partecipativi che mettano insieme i cittadini con i medici, i dirigenti degli ospedali, i giovani e gli studenti che si stanno avvicinando al mondo della salute. Questo tipo di processo richiede sicuramente più tempo ma, avviando una progettazione a lungo termine, genera risultati molto più sostenibili e duraturi. Da questo punto di vista, i cittadini devono essere realmente coinvolti come co-progettisti delle leggi e dei servizi, sia a livello locale che come comunicatori.
Le modalità più diffuse citate dalla Professoressa Schiavo – community forums, community task forces etc. – rientrano nell’area della Community-Based Participatory Research (CDPR) che lei insegna anche nel corso che svolge presso la Columbia University, portando studenti a studentesse a lavorare alla progettazione con i community leaders.
Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari
Il Master consulenziale realizzato dal Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze in collaborazione con il Centro Ricerche sAu nasce per realizzare progetti di ricerca-azione in grado di realizzare strategie di Comunicazione Generativa che migliorino la relazione medico-pazienti-servizi sanitari.
Vuoi saperne di più?
Scopri di più sul progetto
Perché scegliere il Community Engagement
Il Community Engagement – che si differenzia dal Public Engagement in cui la comunicazione si indirizza ad un pubblico indifferenziato, mantenendo un obiettivo principalmente divulgativo e di azione collettiva (per esempio l’organizzazione di marce pubbliche in sostegno di nuove leggi o strutture sociali, la contribuzione di fondi da parte dei cittadini a cause nell’ambito sociale o di salute)- garantisce la trasformazione sociale, rafforza il sistema sanitario, sostiene lo sviluppo di soluzioni che sono più durevoli nel tempo e assicura che siano eliminate le barriere che impediscono un accesso equo all’informazione e ai servizi, migliorando sia il livello di literacy della popolazione, sia la partecipazione ai processi decisionali. Renata Schiavo ha sottolineato quanto questi elementi siano necessari per migliorare il livello di fiducia nelle istituzioni, aspetto essenziale su cui ha avuto modo di lavorare quando si è trovata a occuparsi di comunicazione del rischio nel caso delle epidemie (COVID- 19, Ebola etc.) coinvolgendo anche il mondo dei media per la comunicazione di informazioni autorevoli e certificate.
Dalle Anteprime della Library di sAu
L’impegno del Centro Ricerche sAu nell’Ambito “Salute e sanità”
Generative Communication paradigm and the project ‘scientia Atque usus’ (sAu): community building strategies in health communication, in «Journal of Communication in Healthcare Strategies, Media and Engagement in Global Health»,14 (2021) – Issue 4
Il ruolo delle Istituzioni pubbliche e dei servizi sanitari
Per la realizzazione di processi di Community Engagement è fondamentale che le istituzioni pubbliche e i servizi sanitari siano orientati all’ascolto dei bisogni della popolazione, a promuovere la salute attraverso la co-progettazione con i soggetti che operano sul territorio (associazioni, mondo delle organizzazione comunitarie, mondo dei media, etc.) per realizzare interventi che siano in grado di offrire un accesso equo e culturalmente adeguato ai servizi socio-sanitari. Risulta prioritario indagare e studiare l’immaginario delle comunità, far emergere il percepito, legittimando dubbi e paure che possono emergere da differenze socio-culturali e economiche. In questo processo di costruzione di una conoscenza condivisa, Renata Schiavo ha parlato dell’importanza dell’individuazione di ‘community leaders’ che possano rappresentare un punto di riferimento sui territori.
Per questo Renata Schiavo, attraverso l’agenzia Strategies for Equity and Communication Impact (SECI), non si occupa direttamente dei servizi sanitari, quanto di creare processi partecipativi attraverso la formazione professionale: l’obiettivo è che le istituzioni e gli enti governativi abbiano personale in grado di coinvolgere le comunità nelle scelte di salute. Nei progetti che ha citato come esempi emerge quanto il coinvolgimento dei leaders di comunità possa garantire l’efficacia degli interventi istituzionali, come per il caso della vaccinazione per il COVID: negli Stati Uniti, il processo di immunizzazione nelle comunita’ di colore ha avuto una rapida accelerazione dopo che la somministrazione del vaccino è stata portata nelle chiese, come risultato di una co-progettazione con i leader delle comunità locali.
Conclusioni: un cambio di paradigma comunicativo
Renata Schiavo ha concluso il suo intervento ribadendo che per mettere in atto strategie di Community Engagement è necessario un cambio di paradigma comunicativo per quanto riguarda tutti gli ambiti: dalla comunicazione medico-paziente alla comunicazione delle istituzioni, al mondo della politica. La visione della comunicazione deve necessariamente partire dall’idea che nei processi comunicativi e decisionali lo scambio e il dialogo inizia nel momento in cui ci si riconosce come co-partecipanti allo stesso progetto, mettendo le persone nella condizione di avere le corrette informazioni, ma anche di esprimere i propri dubbi, i propri valori, le proprie priorita’, e le proprie necessità. Un sistema salute, quindi, in grado di valorizzare le diversità e di coglierne spunti per migliorare costantemente i processi che portano alla definizione di politiche pubbliche e di servizi sanitari. Per questo, Renata Schiavo ha fatto riferimento agli sforzi che il Centro Ricerche sAu, attraverso l’applicazione del paradigma della Comunicazione Generativa, sta facendo a livello toscano e italiano.
Proprio per ribadire i punti di contatto, Luca Toschi ha concluso il seminario mettendo in luce alcuni punti trattati da Renata Schiavo che confermano la coerenza del lavoro del Centro Ricerche sAu.
Si parte da un’idea di partecipazione e di citizen science che non è fatta di sperimentazioni fine a se stesse, attraverso le quali si interpellano i cittadini e le cittadine senza dare loro un ruolo attivo e continuo all’interno dei processi decisionali. Il Community Engagement -ha sostenuto Toschi riprendendo gli spunti della relatrice – è un processo lungo che ha bisogno di investimenti e soprattutto di competenze precise. L’investimento da fare è soprattutto in termini di formazione a una cultura della comunicazione che deve essere alla base di un esercizio della nostra cittadinanza. Perché come cittadini e cittadine comunichiamo con ogni nostra scelta quotidiana (dalla scelta del medico, dal fare la spesa, a prendere i mezzi di trasporto etc.) e dovremmo essere messi nella condizione di farlo nel rispetto della nostra salute, della salute dell’ambiente e delle nostre comunità. Questo vale anche per le istituzioni e per i decisori che devono decidere se e come intendono far esercitare il diritto alla salute così come previsto dalla nostra Costituzione. Infine, è necessario ridefinire la relazione tra chi è esperto – dallo scienziato, al medico etc. – e il paziente che “non è esperto”, ma che ha tanta conoscenza della propria vita e della propria esperienza quotidiana. E proprio questa conoscenza – noi diremmo dell’ “usus” – costituisce un patrimonio preziosissimo.
Ascolta il podcast
Bibliografia/Sitografia
- Renata Schiavo (2023), Lessons learned from three years of the pandemic: implications for communication and equity, Journal of Communication in Healthcare, 16:1, 1-6, DOI: 10.1080/17538068.2023.2184456 – Online
- Renata Schiavo (Editor-in-chief) (2021), What is true community engagement and why it matters (now more than ever), Journal of Communication in Healthcare, 14:2, 91-92, DOI: 10.1080/17538068.2021.1935569 – Online
Autore
Viola Davini
Ph.D., Ricercatrice e socia fondatrice del Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS.
Persona coinvolta
Renata Schiavo
Professoressa della Columbia University, esperta riconosciuta a livello internazionale nell’ambito della comunicazione della salute e della sanità. Dirige l’Health Equity Initiative, un’associazione professionale senza scopo di lucro, ed è “Principal” di Strategies for Equity e Communication Impact (SECI). È Editor-in-Chief del peer-reviewed Journal of Communication in Healthcare (Taylor & Francis) e fa parte del comitato editoriale di Health Equity.