Il testo propone una prospettiva originale sulle politiche agricole regionali toscane e sui loro effetti agro-ambientali, raccogliendo le voci di quanti, quotidianamente, si impegnano nella gestione delle politiche agricole regionali con impegno, professionalità e dedizione. La burocrazia, parola denigrata, è, infatti, parte centrale dell’agire istituzionale, e rappresenta il modo in cui le istanze dei portatori di interesse vengono tradotte in azioni operative, adeguate ai continui cambiamenti della società, quelli che oggi sembrano richiedere il passaggio da forme di controllo verso l’apertura alla progettazione di comunità.
Gli autori accendono una luce su aspetti che, specie nella Toscana rurale, sono spesso coperti da narrazioni superficiali e idilliache, condite di nostalgica attenzione. Nel testo, il nascosto prende forma, facendo emergere saperi immateriali, che una società dal consumo distratto trascura e lascia erodere. Così, si affronta il tema del cibo e delle comunità che si adoperano per farne un artefatto complesso, in cui la dimensione produttiva si leghi a quella culturale, e su cui la presenza di reti di attori dialoganti e riflessivi si sforza per dare concretezza e continuità dinamica alla Toscana contemporanea.
Il libro
L’agroambiente in Toscana. Politiche regionali e prospettive future
Responsabile scientifico: Luca Toschi
Anno: 2023
Editore: Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale Regione Toscana
Luogo di pubblicazione: Firenze
La reputazione della Toscana, dei suoi paesaggi, dei suoi prodotti, non è riconducibile alla sola iniziativa privata, quanto, piuttosto, a un modo territoriale di produzione (Ray), dove i mercati – dei turismi, dei prodotti del territorio, culturali – si innestano su un fitto intreccio fatto di appartenenza, costruzione di comunità di destino, alleanze tra una pluralità di attori consapevoli della complessità delle sfide odierne.
Gli autori suggeriscono un nesso diretto tra la capacità di ispessire la comunicazione generativa tra più livelli e portatori di interesse intorno al cibo, al paesaggio, alla ruralità, alle risorse naturali, e la possibilità di assicurare, oltre alla continuità materiale, la rigenerazione di quel capitale immateriale, di reputazione che rischia la progressiva erosione e la conseguente omologazione dell’idea di Toscana.
Le ricchezze, come le debolezze, dell’agro-biodiversità toscana, diventano il fuoco utopico di una società attiva e capace di affrontare, non tanto e non solo le sfide del mercato, quanto quelle della prosperità del sistema locale (Jackson, EU-Cork) e della produzione dei beni pubblici ambientali e sociali.
In questo spazio il cibo assume significati nuovi, quelli che lo legano alle molteplici applicazioni e funzioni – alimentari, ambientali, paesaggistiche, culturali, sociali – che il solo mercato non è in grado di promuovere e apprezzare. Valori che solo la co-produzione e una partecipazione multi-attoriale, pubblica, privata, della società civile, dei cittadini responsabili, può progettare tramite una intelligenza collettiva continuamente rinnovata, anche nelle presenze umane.
Il volume si proietta in un futuro che, nel dominio del mercato, rischia la perdita di autenticità, la frammentazione sociale, e lo sfruttamento non integrato di nuove forze lavoro nelle campagne. Al contrario, i valori del civismo, della democrazia, dell’inclusione e dell’accoglienza, del dialogo operoso, intelligente e molteplice costituiscono reale fondamento per rigenerare quel fenomeno collettivo e comunitario, espressione autentica di ciò che la Toscana rurale ha rappresentato e rappresenta e che può continuare ad offrire ai suoi cittadini e al mondo. Questo il testo ci dice, suggerendo la necessità di tenere viva la circolazione orizzontale e verticale della comunicazione, anche politica, di dare spazio alle forme della cooperazione e di governance intermedie, vicine ai territori e alle loro aspettative, stimolare le azioni di community building, l’ascolto multilivello, assegnando diritto di voce.
In questa visione il PSR, le politiche, la loro costruzione e attivazione, grazie a una burocrazia intelligente e aperta, diviene capace di collegare le azioni di intervento alle sollecitazioni delle sfide contemporanee e alle debolezze del sistema, in collaborazione aperta con tanti. La Toscana dei campanili, in realtà è, oggi, la Toscana delle comunità che, grazie al loro attivismo e alla loro capacità di rinnovarsi, anche nelle aree rurali, sanno caratterizzare una Regione e le sue rinnovate capacità di buongoverno, di politiche integrate, in vista di un progetto socio-economico comune, dove i valori, i principi, le concezioni culturali e scientifiche, grazie ad una opera di comunicazione e di intelligenza collettiva convergente, sono in grado di gettare nuove basi per superare le crisi.
Agricoltura e sviluppo rurale
Francesco Di Iacovo
Professore Ordinario di Economia Agraria nell’Università di Pisa insegna sviluppo rurale in lauree triennali, magistrali e internazionali. Svolge ricerca nello sviluppo sociale nelle aree rurali, innovazione sociale e agricoltura sociale.
Bibliografia/Sitografia
- EU (2016), Cork Declaration
- Jackson T., (2009), Prosperity Without growth? The transition to a sustainable alternative, Published by the Sustainable Development Commission
- Ray C, (2002), A mode of production for fragile rural economies: the territorial accumulation of forms of capital, Journal of Rural Studies 18 (2002) 225–231