Una Noterella su “Agricoltura e sviluppo del territorio”
Abbandono degli uliveti? L’oleoturismo può essere una soluzione
di Fabiola Pulieri | 24 10 2023
L’olio extravergine di oliva è uno degli alimenti più antichi insieme al grano e ai cereali ed è di fondamentale importanza ai giorni nostri renderlo “attuale”, rendendo attuale anche la sua comunicazione; proprio perché il vero rispetto della tradizione consiste nella capacità di guardare avanti, in prospettiva futura, utilizzando le nuove tecnologie a disposizione della qualità e per comunicare l’importanza dell’olio per la nostra salute. Utilizzare il turismo quale volano per far conoscere questo alimento così prezioso e la storia millenaria che lo contraddistingue è una possibilità. Da qualche decennio ormai, l’olio che si ricava dalla spremitura delle olive è un prodotto nuovo, diverso, è diventato un bene universale condiviso da tutti, in tutto il mondo e deve essere, dunque, considerato e comunicato in modo nuovo, al passo con i tempi. Per fare questo è necessario entrare in contatto con i consumatori e coinvolgerli in esperienze mirate che creino consapevolezza e lascino emozioni indelebili nella memoria di chi le vive. Ciò può avvenire proprio grazie all’oleoturismo.
Agricoltura e sviluppo del territorio
Questo articolo contribuisce alla ricerca del Centro Ricerche sAu sul concetto di valore e sulla sua applicazione pratica in tutti i settori socio-economici, culturali e politici. L’idea è che questo concetto debba essere ridefinito, allontanandosi da una definizione basata su parametri esclusivamente economico-finanziari.
È importante, infatti, fare in modo che aumenti la cultura del prodotto e a questo può contribuire una giusta comunicazione da parte delle aziende produttrici, proprio a partire dal racconto della “storia” dell’azienda stessa e delle persone che ne sono protagoniste, dalle visite al frantoio e agli uliveti, dalle degustazioni, fino alla definizione di un packaging che è parte fondamentale della presentazione del prodotto, senza tralasciare i canali di comunicazione online: insomma tutto ciò che ruota intorno al mondo dell’olio, secondo quanto è definito oggi “turismo esperienziale” e quindi oleoturismo.
Risulta importante puntare prima di tutto sulla valorizzazione della qualità, e poi sulle emozioni del consumatore e sulla sua “formazione”, sulla creazione di una “rete” nel territorio di appartenenza che diventi un circuito virtuoso.
Proprio a proposito di territorio, la cultura dell’olio extravergine di oliva può essere un potente strumento di aggregazione per creare una comunità. L’olio è un elemento caratterizzante della nostra cultura e della nostra società ed è un potenziale driver di sviluppo territoriale, capace di mettere in connessione il valore locale con la dimensione globale in termini culturali, economici, religiosi, sociali, di qualità della vita.
È importante sottolineare quanto spazio e quante possibilità siano ancora da esplorare per le aziende nell’ambito di esperienze da far vivere e proporre. E’ il caso, ad esempio, di Spa con prodotti di bellezza, musei dell’olio, ristorazione e corsi di cucina, esperienze formative di potatura e di raccolta delle olive.
Se i costi di produzione in questo momento sono aumentati per via del cambio climatico e della crisi energetica, il turismo può rappresentare un risvolto positivo, un aiuto in più che può compensare, e in alcuni casi anche risollevare, una stagione olivicola “faticosa”.
L’oleoturismo può essere considerato un “secondo raccolto”, un ritorno finanziario di un bene che non esprime le sue potenzialità economiche solo nel momento del raccolto, ma anche durante tutti i mesi dell’anno, quando l’ulivo, sempre verde e rigoglioso, richiede attenzioni, ma può ricambiare il lavoro paziente di chi lo coltiva.
Nuovo EVO. Il valore dell’olivicoltura per lo sviluppo sostenibile dei territori
Il progetto cui l’articolo si riferisce mira a ridefinire il valore dell’olio, aggregando portatori d’interesse provenienti da ambiti diversificati (produttori, ristoratori, amministratori pubblici, ricercatori, ecc.) intorno a progetti di sviluppo territoriale sostenibile basati sul rilancio del settore olivicolo.
Organizzare corsi di degustazione, eventi ed esperienze sportive legate al concetto di benessere psicofisico sono attrattive per soggetti sempre più interessati a vivere la natura e i prodotti che la natura ci offre. La pubblicazione in G.U. il 14/02/2022 del Decreto Attuativo della Legge sull’oleoturismo è un atto importante: ora è necessario che siano tutte le Regioni italiane a recepirla e attuarla, per consentire a chi vuole fare oleoturismo, al pari dell’enoturismo, di essere in regola anche fiscalmente.
Altro elemento importante da considerare, è l’inversione di tendenza nel caso dell’abbandono degli uliveti, un fenomeno purtroppo molto frequente e che causa non pochi problemi. Il recupero degli oliveti abbandonati è importante per creare nuove fonti di reddito, evitare incendi e altri problemi boschivi e consentirebbe, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, di aumentare la produzione olearia.
La tutela e la valorizzazione del paesaggio, la sostenibilità ambientale e la manutenzione del territorio sono profondamente legati all’olivicoltura, dato che essa occupa principalmente territori collinari, poco o per nulla irrigati, dove si verificano problematiche sociali come l’invecchiamento della popolazione e la mancata prosecuzione di aziende agricole e allevamenti a conduzione familiare. È proprio in quest’ultimo caso che la modernità dell’offerta oleoturistica e la tecnologia potrebbero contribuire, incentivando le nuove generazioni a proseguire un lavoro ritenuto poco interessante e che invece necessita di nuova linfa e nuove idee.
La visita dei turisti alle aziende olivicole, ai borghi circondati da ulivi, ai ristoranti che consentono di imparare a cucinare utilizzando le materie prime locali tra cui l’olio, alle chiese e bellezze storiche e artistiche di un determinato luogo, alla permanenza in B&B e Hotel valorizzano tutto il territorio e con esso tutte le attività che lo riguardano. Capitolo a parte e non meno importante riguarda il ruolo fondamentale dell’olio extravergine sulla nostra salute e sui risvolti sul nostro benessere, un altro aspetto sul quale l’oleoturismo fa luce.
- Stefàno, D., Pulieri, F. (2022). Oleoturismo. Opportunità per imprese e territori. Roma: Agra editrice
Dalle Anteprime della Library di sAu
Il Manifesto presenta i pilastri che hanno fatto da base all’intero progetto da cui prende il nome, nato nel 2021 da una collaborazione tra il gruppo di ricerca di sAu e l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, e a tutte le iniziative che a partire da esso sono state ideate e sviluppate, con l’obiettivo di aggregare il mondo dell’Olivicoltura sociale, le Istituzioni e gli Enti Locali, i produttori, i lavoratori e i cittadini, ciascuno per le proprie competenze.
Fabiola Pulieri
Conduttrice Tv, giornalista ed esperta di enogastronomia. Laureata in Giurisprudenza, per alcuni anni ha esercitato la libera professione di avvocato per poi approdare alla televisione. Negli ultimi anni ha condotto un programma dedicato alla medicina e alla salute, collabora con diverse testate, scrive di gastronomia e di itinerari turistici nel settore olio e food. È sommelier dellolio, assaggiatrice professionista e autrice del primo libro sul Turismo dell’olio: “Oleoturismo, opportunità per imprese e territori”, scritto con il contributo dell’ex senatore Dario Stefàno, promotore della legge sull’oleoturismo.