Don Milani 4.0
Guardare don Lorenzo con gli occhi dell’innovazione
di Paola Montorsi e Cecilia Scalabrini | 08 01 2025
Di cosa parliamo in questo articolo?
L’articolo esplora il progetto educativo realizzato dalla scuola secondaria di primo grado “Mattarella” di Modena, ispirato al lascito di don Lorenzo Milani. Attraverso attività collaborative e percorsi didattici innovativi, il progetto ha posto al centro il valore della parola, della partecipazione e dell’inclusione, evidenziando l’importanza della riflessione critica e del confronto attivo con la realtà contemporanea. Le studentesse e gli studenti hanno sperimentato metodologie come il cooperative learning e hanno realizzato elaborati creativi su temi quali democrazia, uguaglianza e cultura, organizzando anche eventi pubblici e momenti di condivisione con la comunità. L’approccio didattico integrato e multidisciplinare si è rivelato un fertile terreno per promuovere autonomia, consapevolezza e responsabilità, in linea con l’eredità educativa di don Milani.
Ambito di Intervento
Cultura e Società
Il Centro Ricerche sAu collabora da anni con scuole, università e istituzioni, lavorando sull’educazione alla cittadinanza attiva e consapevole per le giovani generazioni.
Il centenario dalla nascita di don Milani è stato per molti istituti scolastici italiani l’occasione propizia per una riflessione più profonda e feconda sul significato pedagogico del lascito milaniano, al di là del celeberrimo monito dell’I care o del tema della bocciatura.
Ha spronato i docenti a confrontarsi con la propria idea di scuola, in particolare è risuonata in molti di noi la frase “finora avete fatto scuola con l’ossessione della campanella, con l’incubo del programma da finire prima di giugno. Non avete potuto allargare la visuale, rispondere alle curiosità dei ragazzi, portare i discorsi fino in fondo” (Scuola di Barbiana, 1967, p. 85).
Tanti sono gli stimoli di riflessione: gli ambienti di apprendimento, il tempo scuola, la valutazione, la valorizzazione dei talenti, la salvaguardia del diritto all’istruzione in contrasto alla dispersione scolastica in un’ottica inclusiva e multiculturale.
Sentendo vivo questo richiamo, i docenti della secondaria di 1° grado “Mattarella” di Modena hanno aderito all’iniziativa “Scuola e cultura digitale: ripartiamo da don Milani!” promossa dal Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS per il suo progetto del Centro Generativo “Scuole di Barbiana”.
Il progetto
Lettere ad un maestro. Gli studenti e le studentesse scrivono a don Lorenzo Milani
Un progetto grazie al quale i ragazzi delle scuole secondarie della Città Metropolitana di Firenze potranno sperimentare la Scrittura Generativa e utilizzare le risorse del Centro Generativo “Scuole di Barbiana”.
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L’iniziativa ha richiamato il nostro interesse perché corrispondeva al desiderio di rendere concreto il percorso di riflessione, spenderlo con e per i ragazzi, rendendoli protagonisti di un’azione che li aiutasse a confrontare l’esperienza della scuola in cui sono inseriti con il modello pedagogico di Barbiana.
La secondaria di cui siamo docenti è nata nel settembre 2016, ed è una scuola che ha aderito fin da subito ad Avanguardie educative e al progetto DADA. Il primo è un progetto di Indire che si propone l’obiettivo di individuare, diffondere e sistematizzare pratiche e modelli educativi volti a ripensare l’organizzazione della Didattica, del Tempo e dello Spazio del ‘fare scuola’ in una società della conoscenza in continuo divenire.
DADA (Didattiche per Ambienti Di Apprendimento), invece, si propone la creazione di ambienti operativi, aule disciplinari, raggruppati in dipartimenti, dove gli studenti si spostano autonomamente, diventano fautori attivi del proprio apprendimento e acquisiscono competenze in un approccio laboratoriale.
Abbiamo inoltre una scansione oraria con due pomeriggi dedicati a laboratori curricolari e al tutoraggio, e una valutazione legata all’autovalutazione attraverso un e-portfolio degli studenti.
Insomma, un terreno fertile per provare a costruire un percorso sulla figura di don Milani e la scuola di Barbiana.
L’attività è stata svolta nei mesi di aprile-maggio 2023 in tutte le classi seconde.
È stata progettata un’unità didattica organizzata in una sceneggiatura che prevedeva diverse fasi, la prima ha visto la collaborazione di Caterina Mazza e Virginia Bettanin, ricercatrici di Indire, esperte del modello Paths (A Philosophical Approach To THinking Skills) per un approccio filosofico alla parola MAESTRO. I ragazzi sono stati chiamati a riflettere su questo termine in un brainstorming a cui è seguita una seconda fase di approfondimento sulla parola attraverso la lettura di brani e stralci di testi filosofici o letterari, di alcuni scritti di don Milani e la lettura integrale dell’albo Il maestro (Silei e Massi 2020).
I ragazzi sono stati chiamati a rielaborare attraverso attività cooperative il tema proposto e hanno realizzato elaborati grafici e digitali.
Il fulcro del progetto è stato l’evento finale, organizzato il 26 maggio 2023 in occasione dell’anniversario della nascita di don Lorenzo. La giornata è stata scandita in diversi momenti: l’OUTDOOR READING nel PIAZZALE MATTARELLA, il momento di condivisione e restituzione con le ricercatrici Indire e la passeggiata letteraria per il parco cittadino adiacente la scuola.
Alla mattina i ragazzi, a gruppi di classi aperte, in collegamento streaming, hanno letto ad alta voce l’albo di Silei e Massi e alcune pagine di Lettere ad una professoressa e L’obbedienza non è più una virtù. I brani selezionati si riferivano proprio a quegli aspetti che rappresentano il cuore del messaggio milaniano e che i nostri studenti hanno scoperto essere così attuali anche calati nella realtà di scuola che stiamo cercando di proporre.
In Spazio L.E.O. (Learning Expression On the job), uno spazio di sperimentazione, collaborazione e innovazione didattica per costruire una scuola creativa, curiosa e multidisciplinare, è seguito un momento di riflessione finale alla presenza delle ricercatrici Indire, collegate online, sulla parola “Maestro”, ai piedi della gallery tematica che proiettava immagini tratte dall’albo stesso.
La passeggiata letteraria, a tappe, ha coinvolto un gruppo più ristretto di alunni e si è snodata per i sentieri del parco cittadino, ad ogni tappa i ragazzi proponevano agli utenti del parco, bambini ed adulti, la lettura corale di una sezione dell’albo Il maestro; al rientro in piazzale Mattarella, hanno composto la scritta I care, come sintesi perfetta del loro percorso.
L’idea che ci animava era quella di offrire ai ragazzi una metafora di come la scuola possa aprirsi alla comunità per farsi comunità, in cui vivere la scuola diventa partecipazione attiva.
Dalla riflessione sulla figura del “Maestro” è scaturita la necessità di continuare il percorso nelle classi terze, in ottica orientativa, nella direzione dello sviluppo nei ragazzi della consapevolezza di essere parte di una comunità all’interno della quale ognuno si senta “sovrano”, “l’unico responsabile di tutto”. Quello che a scuola si cerca di far compiere è un percorso in cui ciascuno non si senta puro fruitore, ma costruttore in prima persona di sé all’interno di una comunità nella quale sia partecipe a pieno diritto.
La nostra ricerca per i Territori in salute
Documentare per attualizzare i valori e farne un Bene Comune
Il progetto nasce dalla convinzione che il patrimonio culturale e storico debba essere valorizzato attraverso un confronto costante con le sfide del presente e una visione progettuale orientata alla creazione di nuove prospettive.
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Questa scelta si inserisce nella visione della scuola che, anche ispirata alla lezione di don Milani, è strutturata nella sua organizzazione avendo come faro, nella quotidianità dell’agire, il concetto di partecipazione, uguaglianza, impegno, autonomia, responsabilità, comunità. Il “Senato Mattarella”, ad esempio, che prevede l’elezione di due rappresentanti per classe in ogni annualità, (struttura permanente da diversi anni a questa parte) si prefigge esattamente questo scopo: coltivare la libertà nella partecipazione e nell’uguaglianza delle opportunità; vivere in una comunità di cui ci si senta parte responsabile e chiamata ad agire in prima persona, in dialogo continuo tra Scuola e Ragazzi, con la mediazione di un gruppo di pari. Tutta la nostra struttura scolastica, dunque, è tesa alla promozione dei talenti del singolo e del senso di appartenenza ad una comunità al servizio della quale il ragazzo sia chiamato a porsi.
La funzione orientativa della scuola secondaria di I grado e in particolare della classe terza ci ha, quindi, indotto a continuare il nostro percorso ampliando lo sguardo, insieme ai nostri ragazzi, su concetti/parole che possono apparire astratti ma sui quali è fondamentale confrontarsi in un dialogo costruttivo. Così ha avuto inizio il percorso sulla Parola.
«Cosa è che divide i ricchi dai poveri?» «Ciò che manca ai miei è (…) il dominio della parola» (Lorenzo Milani, lettera del 20 maggio 1956)
La prima opportunità è stata fornita dalla Giornata della Memoria che, da sempre per noi, è frutto di attività collaborative e corali. Un momento in cui si sosta non per celebrare ciò che rischia di diventare un rito, ma per acquisire strumenti conoscitivi e riflessivi su vicende storiche paradigmatiche.
Lo scenario del conflitto Israelo-palestinese ci ha interpellato a confrontarci su quale fosse il modo migliore per parlare e per sensibilizzare i ragazzi al di là di appartenenze etniche, ideologiche o religiose. Così, la scelta operativa è caduta sull’individuazione di alcune Parole chiave che potessero fornire un terreno comune di ricerca e riflessione, capace di superare le barriere, ampliando lo sguardo in direzione diacronica: Confine, Movimento, Dignità, Identità, Propaganda, Censura, Legge, Diritto, Libertà.
Tutte le classi, secondo le varie annualità, sono state chiamate a lavorare, relativamente ad una parola assegnata ad ogni classe, su fonti di vario genere (manifesti, articoli, copie di documenti storici…) tematicamente centrate (dalla Shoah ai giorni nostri), attraverso il cooperative learning, in un processo di peer education in cui i gruppi di lavoro fossero costituiti da alunni provenienti dalle varie classi che sono state aperte.
Le fonti, attentamente scelte dai docenti e tematicamente mirate, sono state assegnate ai gruppi/parola costituitisi e analizzate secondo indicazioni date, discusse dai membri del gruppo e condivise in momenti collettivi guidati dall’insegnante. Su ciascuna parola, ad ogni gruppo/parola è stata poi richiesta la costruzione di un artefatto/elaborato (plastico per le annualità delle prime e delle seconde e digitale per le terze) che avesse valenza simbolica e potesse essere esposto e condiviso in una mostra nell’agorà della scuola.
Focus on: Cooperative Learning
Il Cooperative Learning identifica un preciso metodo di insegnamento mediante il quale gli alunni possono assimilare le nozioni in maniera più interattiva e lavorando insieme in gruppi non troppo numerosi nel quale il docente ha un ruolo organizzativo e di agevolazione ai fini della responsabilizzazione dei ragazzi.
I ragazzi, infine, sono stati chiamati ad illustrare il proprio artefatto in un momento collettivo nel quale motivare le proprie scelte espressive a partire dai documenti loro forniti in partenza. Al termine del lavoro sono state elaborate riflessioni personali sul Giorno della Memoria, successivamente lette dai ragazzi, in un concerto pubblico, organizzato dai membri del Senato con l’ausilio degli insegnanti, rivolto alla cittadinanza, e accompagnate dall’esecuzione di brani musicali a tema, in collaborazione con i Muzikobando (un gruppo musicale di musica klezmer).
Il secondo momento importante è stato realizzato in collaborazione con Indire nel percorso di PATHS per continuare, a partire da parole di uso comune, ad approfondire un approccio critico in ottica di dialogo. Le parole scelte (Partecipazione, Democrazia, Uguaglianza, Cultura) sono derivate da una riflessione, sviluppata dagli insegnanti del dipartimento di Lettere, proprio al fine di attualizzare il pensiero di don Milani.
Focus on: Klezmer
Termine derivante dall’ebraico kley zemer («strumento musicale»), introdotto negli anni 1930 per indicare i musicisti di origine ebraica; ha poi esteso il suo significato al genere musicale tradizionale delle comunità ebraiche dell’Europa orientale, diffuso in tutto il mondo a seguito delle migrazioni dei gruppi originari.
Dopo un brainstorming iniziale sulle parole (una per ogni classe terza), i ragazzi, in attività di cooperative learning, hanno letto e riflettuto su alcuni testi forniti dalle esperte di Indire. Il lavoro di confronto è poi sfociato in una presentazione delle riflessioni effettuate in un incontro online, durante il quale i ragazzi hanno esposto le loro riflessioni.
La terza tappa ha previsto la partecipazione dei ragazzi ad una iniziativa dal titolo “INVIVAVOCE- Storie sommerse di violenza di genere” presso il Teatro Storchi di Modena, organizzata dall’Assessorato Pari Opportunità e dal Tavolo Comunale delle Associazioni per le Pari Opportunità e la Non Discriminazione del Comune di Modena. L’adesione allo spettacolo rientra a tutti gli effetti nel percorso di educazione alla parola e alla potenza del linguaggio.
A ciò è seguita la partecipazione all’iniziativa “Officine della solidarietà”, uno spazio organizzato dalle associazioni di volontariato presenti sul territorio modenese per offrire a studenti delle scuole medie e superiori un’occasione di contatto con le tematiche del volontariato all’interno di laboratori preparati dalle associazioni stesse.
A questo appuntamento ha fatto seguito un incontro con lo scrittore Eraldo Affinati, dal titolo “La responsabilità della parola”, in cui lo scrittore ha interagito con i “senatori Mattarella”, proprio al fine di promuovere la partecipazione di tutti alla vita della scuola. I senatori erano investiti, poi, dell’incarico di restituire alla classe, di cui erano rappresentanti, il contenuto dell’incontro che ha avuto come suo fulcro la Parola, il suo potere e la sua responsabilità per approdare, infine, alla narrazione delle scuole “Penny Wirton”, create da Affinati e dalla moglie, con il coinvolgimento di volontari per promuovere corsi di Italiano per stranieri.
I ragazzi di due terze, infine, hanno lavorato su due percorsi paralleli con l’esito finale in una restituzione pubblica ciascuna su una tematica diversa. Il primo percorso, dal titolo “Energia, Colori e Voci”, aveva un carattere interdisciplinare e si gioca sul tema dell’energia come forza vitale che aiuti i ragazzi a riflettere sulla Partecipazione attiva e democratica a partire da figure esemplari come don Milani, Greta Thumberg, Emma Castelnuovo, Calamandrei, Iqbal… Il secondo percorso, dal titolo “That’s Amore”, si riproponeva di guidare i ragazzi alla riflessione sulle sfumature di un sentimento o meglio di una forza universale, sulla quale spesso i ragazzi “faticano” a trovare le parole.
Si è trattato, quindi, di un viaggio sulle parole dell’Amore (filià, storgè, agape, eros..) per sviluppare riflessione ma soprattutto per aiutare i ragazzi a riacquistare la pregnanza del linguaggio.
L’ultima tappa, infine, ha previsto un percorso di lettura condivisa sulla Costituzione italiana, “Il Vangelo laico” di don Milani, per accompagnare i ragazzi nella riflessione sui valori alla base del vivere sociale e della nostra Democrazia, valori su cui la scuola ha il dovere di creare consapevolezza. Anche in questo caso gli studenti sono stati chiamati a scavare nel testo degli articoli della Costituzione, guidati nell’individuazione di quelle parole sui cui hanno lavorato durante tutto il percorso.
L’esito finale di tutto ciò, svolto nella annualità della terza, è stata la produzione di infografiche, una sorta di Vocabolario della Democrazia in cui i ragazzi, a piccoli gruppi, hanno illustrato le “Parole” su cui hanno lavorato durante tutto il percorso da lasciare “in eredità” ai loro compagni delle classi prime e seconde.
Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto (Lorenzo Milani, Lettera ai giudici).
Serve più democrazia a scuola e nel mondo del lavoro. Ripartiamo da don Milani
Intervista a Maurizio Landini
Maurizio Landini, Segretario generale della CGIL, esplora l’attualità degli insegnamenti di don Milani, un riferimento fondamentale per il mondo del lavoro e per i diritti dei lavoratori. L’intervista tocca temi centrali quali la condizione delle nuove generazioni, la giustizia sociale e la necessità di un nuovo modello di impresa che metta al centro le persone e non il profitto.
Bibliografia
- Milani, L. (1965). L’obbedienza non è più una virtù. Firenze: LEF
- Scuola di Barbiana (1967). Lettera a una professoressa. Firenze: LEF
- Silei, F., Massi, S. (2020). Il maestro. Roma: Orecchio Acerbo
Autrice
Paola Montorsi
La formazione professionale di Paola è estremamente variegata, spaziando tra l’etica, la filosofia, il mondo dei diritti, le metodologie didattiche e l’educazione linguistica. Dal 2016 insegna come docente di Lettere nella scuola secondaria di I grado “Mattarella” presso l’IC3 Modena, in cui si occupa della Formazione IC3 e della Formazione d’Ambito, della “zattera web-radio” presso il Future Labs di Spazio Leo, di didattica e tecnologie nel team digitale e della progettazione di attività nel Dipartimento umanistico della scuola secondaria.
Autrice
Cecilia Scalabrini
Docente di lettere con una formazione classica che continua a coltivare attraverso l’amore per la lingua e la lettura. Si occupa da un ventennio di disagio e dispersione scolastica, come referente d’istituto, in rete con gli Enti Locali e le altre istituzioni scolastiche modenesi. Presso la secondaria Mattarella è responsabile della Web radio, grazie a cui coniuga l’esperienza umanistica con le nuove tecnologie comunicative. Ha svolto formazioni rivolte a docenti di altri istituti scolastici, per condividere e disseminare l’esperienza di una didattica per ambienti di apprendimento e per competenze, attuata nell’ottica inclusiva dell’I Care.