Recensione

Cosa diavolo è la sanità pubblica?

di Marco Sbardella | 23 02 2024

Come scrive Fausto Bertinotti nella sua prefazione, Sfidare il capitalismo di Bernie Sanders – senatore statunitense, storico esponente della sinistra americana e due volte candidato alle primarie presidenziali del Partito Democratico – è un libro che parla degli Stati Uniti d’America, così simili a noi per tanti versi, ma anche così diversi:

«È un libro sull’America dei nostri giorni, sulle difficoltà di “vivere sotto un’oligarchia”, su un presidente pericoloso, sulle difficoltà dei democratici americani, sulla sanità americana, sulla scuola americana, sui media che minacciano la democrazia americana (ma non solo là). Eppure è un libro che contiene una lezione anche per noi, per tutti quelli che abitano quel territorio che chiamano Occidente» (p.XVII).

Una delle lezioni principali riguarda la sanità: leggere come (non) funziona il sistema sanitario americano (capitolo 5 – Mettere fine all’avidità del sistema sanitario americano) è un buon modo per guardarsi allo specchio, per ricordarsi di non dare per scontato ciò che scontato non è: la sanità pubblica e universalistica. Viene allora in mente la storiella che il grande scrittore – americano anche lui – David Foster Wallace raccontò in occasione di un suo discorso nel 2005:

Il Libro

Sfidare il capitalismo

Autore: Bernie Sanders

Anno: 2024

Editore: Fazi Editore

Luogo di pubblicazione: Roma

«Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?” I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “ma cosa diavolo è l’acqua?”» (qui la trascrizione dell’intero discorso)

Quando parla del sistema sanitario americano, Sanders dà i numeri, che sono impietosi. Basti pensare che:

«Circa 85 milioni di noi sono privi di assicurazione sanitaria o sottoassicurati, e ogni anno 60.000 muoiono perché non ricevono le cure mediche di cui avrebbero bisogno» (p. 18).

Questa è la faccia dolorosa della medaglia; poi c’è quella lucente, che per qualcuno è un business estremamente redditizio:

Ambito di Intervento

Salute e sanità

Il Centro Ricerche sAu è da anni impegnato nel campo della salute e della sanità per realizzare progetti di innovazione che favoriscano il potenziamento della comunicazione tra il personale medico-sanitario, la cittadinanza e il territorio.

«L’attuale sistema sanitario americano funziona esattamente come è stato concepito per operare: a vantaggio di chi lo controlla. Nel 2021 l’industria sanitaria ha avuto utili per oltre 100 miliardi di dollari, i valori di borsa sono esplosi e gli amministratori delegati di società assicurative e case farmaceutiche hanno ricevuto pacchetti retributivi particolarmente generosi» (p. 168).

Tra carenza di medici e infermieri (specialmente – Ça va sans dire – nelle zone più povere del paese), costi proibitivi per la formazione universitaria degli aspiranti medici (e relativi debiti studenteschi), lo strapotere delle assicurazioni, la copertura sanitaria vincolata ai contratti di lavoro e i costi esorbitanti per l’acquisto dei medicinali prescritti, il quadro della sanità americana è davvero desolante. La soluzione per ovviare a questa situazione impietosa è apparentemente semplice e per noi, forse, banale: il Medicare for All, ossia un sistema sanitario pubblico e gratuito per tutti i cittadini e tutte le cittadine. Ma, ammonisce Sanders, per quanto questa soluzione sia auspicata dalla maggior parte dei cittadini statunitensi (democratici, indipendenti e repubblicani), il potere economico, politico e mediatico di chi tenta in tutti i modi di preservare lo status quo è enorme.

Anche se in questa sede ci siamo concentrati principalmente sulla vexata quaestio della sanità americana, siamo convinti che tutto il libro di Sanders andrebbe letto da chiunque, di qua e di là dall’Atlantico, si professa progressista; perché i sistemi politico, sociale, economico, scolastico e dei media hanno bisogno di una profonda e radicale riforma su entrambe le sponde dell’oceano. Con un’avvertenza, una mancanza che lascia un po’ di amaro in bocca: manca a questo volume un capitolo fondamentale, quello forse più importante di tutti perché necessario a creare la trama imprescindibile di quel superamento del capitalismo – o, per dirla con Sanders, dell’über-capitalismo – che non possiamo più rimandare: il capitolo su come affrontare i cambiamenti climatici che, sebbene vengano nominati in varie parti dell’opera, non trovano da nessuna parte la trattazione approfondita che una sfida sistemica di questo tipo meriterebbe.

La recensione è a cura di

Marco Sbardella

Ph.D., Ricercatore e socio fondatore del Centro Ricerche scientia Atque usus ETS

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