Recensione

Una prospettiva sociologica per ribadire
il valore sociale e politico della salute

di Viola Davini | 06 12 2023

«Come detto, la salute non è solo assenza di malattia. Gli studiosi che a vario titolo si sono occupati di salute nel corso dell’ultimo secolo hanno palesato con sempre maggiore forza l’insufficienza della definizione “in negativo” di salute”[…]» (p. 56). Proprio da questa affermazione nasce la necessità, per gli autori Simone Sarti e Marco Terraneo, di realizzare un volume che ponga le basi per una prospettiva sociologica con cui definire, misurare e intervenire sulla salute. Il volume si apre ponendo la questione della salute che assume i contorni di una materia complessa, che racchiude definizioni diverse,  in relazione al modo in cui l’individuo (sano o malato) percepisce la propria identità e la propria dimensione sociale. Il primo capitolo aiuta proprio a definire cosa si intenda per salute, elencando indicatori e classificazioni che portano a misurarla, a leggerla per poi ‘scriverla’, ovvero ad analizzarla per progettare interventi di miglioramento. Sono indicatori complessi, che non possono essere ridotti, semplificati o resi univoci, proprio perché la salute è caratterizzata da una “multidimensionalità” che non può essere limitata ad una sola delle dimensioni biologica, fisica, sociale, ambientale. 

Il libro

Studiare la salute. 

La prospettiva della sociologia

Studiare la salute copertina

Autore: Simone Sarti e Marco Terraneo

Anno: 2023

Editore: Carocci

Luogo di pubblicazione: Roma

Per chi studia il modello dei determinanti della salute, questo volume è uno strumento molto utile, perché riesce a  evidenziare come i diversi fattori biologici, socio culturali, economici ambientali si intreccino tra loro,  spingendo ad  immaginare la necessità di interventi transettoriali. Solamente attraverso la sinergia tra tutti i settori – dall’assistenza sanitaria al terzo settore, dall’ambiente all’agroalimentare, fino alla cultura – è possibile definire interventi, in primis a livello politico, che possano essere realmente orientati al rafforzamento di una “società in salute”.  Da questo punto di vista, come riporta il volume, la pandemia COVID-19 ha mostrato le fragilità del nostro sistema sanitario,  rendendo – d’altronde – chiara e tangibile l’importanza del concetto di “salute globale” e la necessità di una sua traduzione in azioni concrete.

 «La pandemia di COVID-19, ma più in generale tutte le pandemie, rappresenta solo una delle tante minacce alla salute. Certo crediamo, come dimostrato da quanto detto lungo tutto il volume, che la minaccia che deriva dalle persistenti e sistematiche diseguaglianze di salute presenti nella nostra società permanga alta. Infatti, il carattere fortemente etico del concetto di equità, dunque le ingiuste ed evitabili differenze tra gli individui, salda in modo inscindibile l’analisi di questi temi con quello dei determinanti sociali, ossia i fattori che si ritengono responsabili delle diseguaglianze negli esiti della salute» (p. 185).

Quanto è stato detto a livello mediatico sul fatto di essere“tutti uguali davanti al virus” è, infatti, inesatto. Quello che possiamo confermare – a quasi quattro anni dal primo lockdown in Italia ( marzo 2020) – è che le condizioni socio-economiche e culturali hanno creato divari immensi davanti al virus, esacerbando proprio gli elementi di crisi che attualmente stiamo vivendo: dall’innalzamento dei livelli di povertà della popolazione all’alto tasso di disoccupazione giovanile, fino alla diffusione dei disturbi tra bambini/e e adolescenti sia a livello di salute mentale, sia a livello di socialità.

La prospettiva sociologica proposta dal volume è sicuramente utile per chi studia il variegato mondo della salute e dei servizi sanitari – come suggerito in quarta di copertina – ma  il testo può rivelarsi strumento prezioso per i decisori politici: di stimolo, per l’avvio di riflessioni e confronti sulla multidimensionalità dei sistemi sanitari, per pianificare e programmare interventi che vadano nella direzione di una politica integrata, atta ad accogliere la dimensione valoriale del sistema-salute che si intende realizzare. 

La crisi, da questo punto di vista, ci mette di fronte a tanti problemi da risolvere, ma è anche una grande opportunità, se non si sceglie di strumentalizzarla per giustificare un sistema in cui domina e – alla lunga – sopravvive solo il “più forte”. Se si intende, invece, cercare nella multidimensionalità della salute un’opportunità per rafforzare il nostro sistema sanitario e il principio universalistico (come definito dalla Costituzione), allora abbiamo bisogno di scelte politiche che siano – prima di tutto – etiche e valoriali, e orientate da principi di equità e di democraticità. 

Ambito di Intervento

Salute e sanità

Il Centro Ricerche sAu è impegnato nella realizzazione di progetti di ricerca che mirano a ridefinire un patto comunicativo tra chi personale medico-pazienti-servizi-territorio. 

La recensione è a cura di

Viola Davini

Ph.D., Ricercatrice e socio fondatrice del Centro Ricerche scientia Atque usus per la Comunicazione Generativa ETS

Svolge ricerca negli ambiti della salute e della sanità, è referente del Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze.